Obiettivi del Piano Comunale dei Tratturi

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Obiettivi del Piano Comunale dei Tratturi

Il PCT del Comune di Torremaggiore  è il risultato di una pianificazione avviata a partire dalle indicazioni della L.R. n. 29 del 23 dicembre 2003 e resa coerente con le indicazioni del PUTT mediante l’introduzione della specifica disciplina paesistica nello Strumento Urbanistico generale Vigente. Lo studio ha come obiettivo l’emanazione di una regolamentazione minima per la salvaguardia e l’accessibilità della totalità dei percorsi armentizi ricadenti nel territorio di Monte Sant'Angelo, concentrando una particolare attenzione per motivi strategici e di opportunità la valorizzazione del tronco armentizio “Campolato-Vieste”. Il PCT dunque perimetra localizza le aree direttamente vincolate e definisce gli indirizzi di salvaguardia.

Nel suo complesso le aree del Régio Tratturo sono caratterizzate da un andamento orografico di altipiano, non risultano compromesse da trasformazioni di qualsisi natura , tranne per quanche elemento episodico isolato. Nello studio sono state incluse anche le aree di rispetto denunciate dal PUTTP per una fascia pari a 100 mt dal suolo tratturale, ciò al fine di avere un quadro conositivo omogeneo delle aree interne ed esterne del tratturo, in modo da non isolare dal contesto il bene da tutelare, ma anzi valorizzarlo nella sua qualità intrinseca della continuità, in quanto lungo il percorso sorgono piccoli manufatti che il Piano Comunale potrebbe individuare come elementi di valorizzazione del bene armentizio. Gli approfondimenti conoscitivi specifici sui diversi tratturi che interessano il tenimento di Monte Sant'Angelo, hanno condotto ad  una articolazione degli obiettivi di tutela e valorizzazione in Tipologie di Intervento ciascuna delle quali possiede un diverso grado di trasformabilità, di godimento e tutela. Questa operazione definibile come Piano Direttore costituisce il nucleo centrale del processo di  ianificazione e salvaguardia  del Regio Armentizi nel territorio di Monte Sant'Angelo. Con essa si tenta una ricomposizione delle differenti situazioni e dei caratteri archeologici-paesaggistici del territorio tratturale che vengono sintetizzati, delimitati cartograficamente e normati. E’ evidente che dopo l’approvazione risulterà più efficace il sistema dei vincoli in quanto la localizzazione, la perimetrazione e la graficizzazione delle aree tratturali consente un maggior controllo del territorio sia nella fase di pianificazione generale, che in quella di attuazione della strumentazione urbanistica vigente. Il PCT viene redatto proprio con la precisa missione di costituire un ambito di tutela attiva del territorio comunale interessato dai Tronchi Armentizi, missione declinata secondo una serie di obiettivi strategici da perseguire con azioni e limitazioni definite dalle norme del PCT. Gli obiettivi  riguardano, da una parte la conservazione dell’integrità, il miglioramento della visitabilità e della leggibilità dei tracciati tratturali, tale da ottenere, attraverso il recupero delle residue testimonianze, un riuso compatibile del sedime tratturale ottenuto attraverso funzioni di potenziamento del sistema del verde e dei percorsi pedonali e ludici. Gli interventi previsti dalle norme hanno un grado di definizione diversificato, alcuni di questi sono precisati in dettaglio e quindi hanno una operatività immediata, altri affidano alla elaborazione dei piani attuativi, previsti dallo Strumento Urbanistico Generale Vigente, la definizione di dettaglio e quindi il loro grado di operatività e fattibilità. Risulta, quindi, un processo di pianificazione diviso in più momenti, da una parte il Piano Comunale dei Tratturi a cui spetta la definizione generale della forma del territorio tratturale, la sua delimitazione e la sua articolazione interna, dall’altra una serie di piani di attuativi (coerenti con lo strumento urbanistico generale vigente e con le azioni e limitazioni del PCT ), diversi per struttura e ambito di intervento, a cui spetta la definizione di dettaglio.

Sotto il profilo procedurale il PCT ha valenza di Piano urbano esecutivo (PUE) ai sensi della vigente normativa Regionale in materia urbanistica, anche in variante allo strumento urbanistico generale vigente. Inoltre, apporta le necessarie modificazioni al PUTT-P, così come previste dagli articoli 5.06 e 5.07 dello stesso PUTT-P, rilevando il livello di interazione con gli altri ambiti territoriali distinti.